“L’Italia al tavolo dell’ONU per i diritti delle minoranze: selezionato Renato Ongania”

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“L’Italia al tavolo dell’ONU per i diritti delle minoranze: selezionato Renato Ongania”

Per la prima volta un italiano selezionato al Minorities Fellowship Programme delle Nazioni Unite

ROMA – Dal 2005, il Minorities Fellowship Programme dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) forma attivisti e ricercatori impegnati nella tutela delle minoranze in tutto il mondo. In vent’anni di storia, nessun italiano era mai stato selezionato. Quest’anno, a rompere il primato, è Renato Ongania, fondatore della Cattedra della Pace di Assisi e ideatore dell’Osservatorio Nazionale sulle Minoranze.
L’incontro con Ongania assume la forma di un dialogo diretto.
D. Cosa significa per lei essere il primo italiano selezionato per questo programma ONU?
R. È un riconoscimento importante, non solo personale ma per l’Italia intera. Il mio obiettivo è portare a Ginevra la ricchezza e la complessità delle minoranze linguistiche, religiose ed etniche presenti sul nostro territorio. Questo non è un traguardo individuale: è un ponte tra le comunità locali e la scena internazionale.
D. Come si collega questa esperienza al suo lavoro in Italia?
R. Ho appena lanciato l’Osservatorio Nazionale sulle Minoranze, promosso dalla Cattedra della Pace di Assisi. È uno strumento di ricerca e dialogo che nasce per raccogliere dati, elaborare analisi e formulare proposte concrete per il miglioramento della convivenza civile e la prevenzione delle discriminazioni.
D. Quali sono i prossimi passi?
R. Il programma ONU si svolgerà dall’1 al 29 novembre tra Bolzano ed il Palazzo delle Nazioni a Ginevra. Porterò con me una prima indagine nazionale sulle minoranze, avviata con il contributo di Comuni e associazioni. Voglio che le comunità minoritarie sappiano che hanno un canale diretto per far sentire la propria voce.
D. Un messaggio per gli italiani?
R. La nostra Costituzione ci ricorda che l’uguaglianza e il rispetto delle diversità sono pilastri della Repubblica. Proteggere le minoranze non è solo un atto di giustizia, ma un investimento nella coesione e nella pace sociale. Invito tutti – istituzioni, cittadini e membri delle comunità minoritarie – a partecipare a questa iniziativa.
Dott.ssa Melinda Miceli Critico d’arte

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