foto Rosario Petta. (Sindaco Piana degli Albanese), al centro con una delegazione rotariana albanese al comune di Bari. Arben Dushi DGE e Jonadri Prodiani del e-club Durres24

di Tommaso Garofalo

Piana degli Albanesi ricorda la strage di Portella della Ginestra come la ‘prima strage’ dell’Italia repubblicana.

Ogni anno, il 1° maggio, si tengono commemorazioni in ricordo di quel tragico evento.

Il Sindaco Rosario Petta ha recentemente ribadito quanto la comunità di Piana degli Albanesi sia profondamente sensibile a questo anniversario, sottolineando come l’evento abbia colpito duramente il tessuto sociale della sua comunità.
Il Sindaco dimostra una particolare attenzione a queste ricorrenze e alle dinamiche sociali che esse sottendono, comprendendo l’importanza di questi momenti per l’amalgama del tessuto cittadino e della società di Piana degli Albanesi.
La strage avvenne il 1° maggio 1947, quando una banda armata guidata dal bandito Salvatore Giuliano aprì il fuoco su una folla di circa duemila persone riunite a Portella della Ginestra per celebrare la Festa del Lavoro e la recente vittoria del Blocco del Popolo, un’alleanza elettorale tra il Partito Comunista Italiano (PCI) e il Partito Socialista Italiano (PSI) che rappresentava le aspirazioni di lavoratori e contadini per il cambiamento sociale.
Undici persone persero la vita e molte altre rimasero ferite.

Ancora oggi, a distanza di molti anni, la strage di Portella della Ginestra rimane una ferita aperta nella storia italiana, segnata da interrogativi sui mandanti e sulle dinamiche che portarono a questo tragico evento.

Molti la definiscono una ‘strage di Stato’, sottolineando le oscurità e le possibili complicità di apparati statali.
Le commemorazioni a Piana degli Albanesi, con la sentita partecipazione del Sindaco Petta, sono momenti importanti per onorare la memoria delle vittime, riflettere sulla storia e rinnovare l’impegno per la giustizia e la verità.

Tommaso Garofalo

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